L’ombretto viene spesso ritenuto un prodotto difficile da usare. In realtà non solo è l’anima del make up, valorizza appieno lo sguardo e da carattere anche al look più semplice.
Come scegliere il colore di ombretto più adatto
La scelta del colore dell’ombretto è innanzitutto una questione di gusto personale, ma ecco qualche consiglio.
Meglio che non sia lo stesso colore degli occhi per non smorzare l’intensità dello sguardo.
Attenzione alle sfumature troppo accese, perché invecchiano, e al grigio, difficile da portare.
Gli ombretti scuri, soprattutto se opachi, applicati fin sotto le sopracciglia incupiscono lo sguardo.
Bene, invece, il nero che fa risaltare ogni tipo di iride.
I colori naturali, dal tortora al testa di moro, stanno bene sempre e su tutti i visi.
Anche i viola, dal malva al melanzana, sono facili da portare, soprattutto se si hanno carnagione e capelli chiari.
Un’altra tonalità che sta bene a tutti è il rosa. Per le bionde l’ideale è chiaro e opaco, per le brune più carico, perlato e con riflessi ambrati.
Sì alle sfumature dal celeste al blu con i capelli scuri, a quelle champagne e pesca con quelli castani e alle gradazioni di verde con le chiome rosse.
Il gioco del chiaro-scuro
Un trucco d’effetto degli occhi richiede l’impiego di almeno due tonalità di ombretti in gradazione, una più chiara e una più scura. Se ne può usare anche una terza molto scura all’esterno e una chiarissima all’interno dell’occhio. Per facilitare gli accostamenti esistono palette che abbinano dai due ai quattro colori. Spesso le confezioni riportano anche la tecnica di applicazione delle varie sfumature.
Come applicare l’ombretto
Nell’uso degli ombretti occorre tenere presente che quelli chiari evidenziano, quelli scuri infossano e danno profondità allo sguardo. Le colorazioni vanno quindi applicate in sequenza sulle palpebre.
Iniziare con la cipria.
Tamponare le palpebre con un velo di polvere trasparente per eliminare l’eccessiva untuosità che durante il giorno può rendere il colore a macchie.
Stendere la base chiara.
L’ombretto più chiaro va applicato su tutta la palpebra mobile e deve comprendere anche la lunetta appena sopra la piega.
Scurire metà palpebra.
Partendo dalla metà della palpebra mobile (non oltrepassando la piega), si stende un secondo ombretto più scuro sfumandolo verso l’esterno. Se ne può applicare anche uno ancora più scuro sull’angolo esterno dell’occhio e uno chiarissimo su quello interno per intensificare e illuminare gli occhi.
Opachi, satinati o perlati
Oggi sono tornati di gran moda gli ombretti mat (ovvero opachi) che permettono di creare un gioco di ombre e luci capace di mettere in primo piano gli occhi. Vanno usati a piccole dosi e con un pennellino piuttosto rigido per sfumarli senza che facciano macchie.
Gli ombretti satinati sono ideali per ogni occasione e per ogni viso: la possibilità di modulare a piacer l’intensità della sfumatura permette di realizzare il trucco che meglio si addice alle diverse esigenze.
Gli ombretti perlati dagli effetti cangianti invece evidenziano anche la minima imperfezione e finiscono per sottolineare le rughette di una palpebra non più giovanissima.
Come scegliere il colore di ombretto più adatto
La scelta del colore dell’ombretto è innanzitutto una questione di gusto personale, ma ecco qualche consiglio.
Meglio che non sia lo stesso colore degli occhi per non smorzare l’intensità dello sguardo.
Attenzione alle sfumature troppo accese, perché invecchiano, e al grigio, difficile da portare.
Gli ombretti scuri, soprattutto se opachi, applicati fin sotto le sopracciglia incupiscono lo sguardo.
Bene, invece, il nero che fa risaltare ogni tipo di iride.
I colori naturali, dal tortora al testa di moro, stanno bene sempre e su tutti i visi.
Anche i viola, dal malva al melanzana, sono facili da portare, soprattutto se si hanno carnagione e capelli chiari.
Un’altra tonalità che sta bene a tutti è il rosa. Per le bionde l’ideale è chiaro e opaco, per le brune più carico, perlato e con riflessi ambrati.
Sì alle sfumature dal celeste al blu con i capelli scuri, a quelle champagne e pesca con quelli castani e alle gradazioni di verde con le chiome rosse.
Il gioco del chiaro-scuro
Un trucco d’effetto degli occhi richiede l’impiego di almeno due tonalità di ombretti in gradazione, una più chiara e una più scura. Se ne può usare anche una terza molto scura all’esterno e una chiarissima all’interno dell’occhio. Per facilitare gli accostamenti esistono palette che abbinano dai due ai quattro colori. Spesso le confezioni riportano anche la tecnica di applicazione delle varie sfumature.
Come applicare l’ombretto
Nell’uso degli ombretti occorre tenere presente che quelli chiari evidenziano, quelli scuri infossano e danno profondità allo sguardo. Le colorazioni vanno quindi applicate in sequenza sulle palpebre.
Iniziare con la cipria.
Tamponare le palpebre con un velo di polvere trasparente per eliminare l’eccessiva untuosità che durante il giorno può rendere il colore a macchie.
Stendere la base chiara.
L’ombretto più chiaro va applicato su tutta la palpebra mobile e deve comprendere anche la lunetta appena sopra la piega.
Scurire metà palpebra.
Partendo dalla metà della palpebra mobile (non oltrepassando la piega), si stende un secondo ombretto più scuro sfumandolo verso l’esterno. Se ne può applicare anche uno ancora più scuro sull’angolo esterno dell’occhio e uno chiarissimo su quello interno per intensificare e illuminare gli occhi.
Opachi, satinati o perlati
Oggi sono tornati di gran moda gli ombretti mat (ovvero opachi) che permettono di creare un gioco di ombre e luci capace di mettere in primo piano gli occhi. Vanno usati a piccole dosi e con un pennellino piuttosto rigido per sfumarli senza che facciano macchie.
Gli ombretti satinati sono ideali per ogni occasione e per ogni viso: la possibilità di modulare a piacer l’intensità della sfumatura permette di realizzare il trucco che meglio si addice alle diverse esigenze.
Gli ombretti perlati dagli effetti cangianti invece evidenziano anche la minima imperfezione e finiscono per sottolineare le rughette di una palpebra non più giovanissima.